sabato 15 settembre 2012

ELBA

Buongiorno a tutti , tra pochi giorni andrò all'Elba insieme al mio compagno-marito-amico, dove trascorrerò quattro giorni di tranquillo fancazzismo con la moglie di un altro canoista, amicizia già collaudata e rodata.

A causa di un piccolo stop di salute al momento non posso dedicarmi alla mia passione preferita ,ma nel frattempo elaboro per poi darmi da fare.....dico solo che non posso cucinare ma per l'Elba se trovo un complice qualcosa ( tipo crostata alla marmellata di fichi fatta il mese scorso ) riesco a infilarla in macchina....

Ma sono qui per farvi leggere un pensiero mandatoci da un amico che troveremo all'Elba, che mi ha commosso e fatto riflettere, non ho la sua età, e non ho passato il famoso "68" ( avevo solo 4 anni ) ma in quello che dice mi ci sono trovata specchiata, sento pari pari quello che sente , le sue sensazioni sono le mie e in questo momento devo dire che non sono molto belle, anche se sorridiamo e tiriamo avanti come hanno sempre fatto i nostri nonni, genitori e da cui abbiamo imparato a fare anche noi, ma è dura reinventarsi in un mondo dove conta solo avere l'ultimo hi-phone, e il superfluo solo per dire " io ce l'ho " e alla fine non serve a niente;  adesso ve lo faccio leggere e traete le vostre conclusioni :

QUESTO E' IL TESTO :

Tra pochi giorni godremo di un privilegio :rivederci, far venir sera, raccontare, mangiare e pagaiare insieme . Faremo i ragazzi per un po' . Siamo dei fortunati ed e' bene averne coscienza .

Sono sdraiato sul divano. La televisione mi sta sparando nelle orecchie ogni sorta di tragedia umana. Immagini e parole scorrono con la brevita' sottile dei fotogrammi e dei secondi .

Arabi che spaccano tutto in nome di Maometto; banchieri e speculatori che condizionano tutto in nome dei Dio denaro. Le ragioni di Dio e delle economie globali si divertono a metterci il cappio al collo. Le notizie vanno avanti , si accavallano . Si racconta di blasonati industriali incapaci, che scaricano i loro errori su migliaia di imbelli. Chi spostera' i capitali altrove, chi si ritrovera' con l'affitto da pagare, figli cui badare e la fabbrica chiusa ..... Da vecchio dirigente mi sento una merda e non serve dire "lo sapevo,quei gondoni li conoscevo"....
Mentana parla ed io combatto per minimizzare quella abitudine automatica ad assorbire di tutto in modo piu' o meno cosciente e indifferente. Il nostro mondo comunica male ,ci violenta nell'intimita' della casa ; dice troppo, senza concedere il tempo di elaborare le notizie , trasferirle dal cassone luminoso alla realta'. Questo ci ha fatto elaborare a nostra difesa una capacita' pericolosa alla coscienza: un atteggiamento distaccato, impregnato di relativismo ed egocentrismo. Le grandi notizie e la globalizzazione hanno ridotto il mondo a solo cio' che sta fuori dalla nostra porta di casa; tutto il resto rimane imprigionato nella luce spenta della televisione . Tutto fa spettacolo e alla fine siamo convinti che qualsiasi cosa non sara' per sempre. Crolla da anni l'industria italiana , ma solo adesso se ne prende atto; sale da anni un debito folle, ma solo oggi siamo di fronte alla certezza che qualcuno abbia l'obbligo di doverlo ripagare ad altri.... Siamo in balia di un crudele fatalismo; siamo un po' soli, smarriti in questo mondo che ci ha esaurito la linfa delle nostre radici ,banalizzato le tradizioni, rinsecchito le speranze delle nostre famiglie . Dovremmo essere evoluti, pronti a trapiantarci in una terra nuova, diversa , dove pero' le nostre piante trovano difficolta' ad attecchire, rifiorire , tornare a crescere. Alla fine anche i minatori del Sulcis spaccano tutto come gli arabi, disperati e orfani di speranza .

Intanto la' fuori il sole e il mare stanno disegnando uno sfondo perfetto : una immagine di serenita' e pace. Lo stesso occhio passa dal fuori al dentro, alla cassa luminosa della Tv che trasmette quelle folle impazzite, che bruciano bandiere e si accaniscono contro cio' che universalmente piu' ci rappresenta aldila' di ogni convinzione politica: la bandiera americana. Rivedo le stesse scene dei miei anni giovanili : il 68. Stesso odio ,stessa retorica, stesse ragioni in un mix di pretestuoso o giusto e stessa sensazione di populismo strumentalizzato da menti politiche bastarde, che manderanno al macello dei poveracci .

Strano questo respiro di mare , questo rumore di onde che mi arriva come un segnale di un possibile cambiamento. Guardo in alto, il cielo parla di resa, di assenza di vento . Penso che ogni lotta tra cielo e mare sara' per una prossima volta. I primi assaggi di lotta ci sono stati due giorni fa ed hanno rivoltato un'acqua estiva ,calda,annoiata . Le onde correvano grigie ,schiumose ,rombanti,esplosive ,pronte a tutto e contro tutti . Tutto quel caos di ieri e' a distanza di tempo minima da questa sera trasparente,che mi culla in una pace irreale. Il mondo con me scivola in uno spazio dolce e senza tempo .

Ma che ci fanno quei poveracci dentro alla scatola magica , marionette della commedia dei palinsesti televisivi, sdraiati per terra immobili , uccisi ancora giovani,disperati,esasperati da una poverta' che li ha tormentati come una tortura, liberati troppo presto dagli occhi dei loro figli, che quando avevano fame urlavano cibo ?

Il cielo  ha toni di azzurro delicato,trasparente; le sfumature di un giallo sempre piu' pronunciato si fondono nell'arancio fluorescente della palla incandescente del sole. Piano piano i raggi trasformano Camogli in una scenografia di teatro. Le case perdono volume , si smaterializzano, si trasformano in superfici luminose di facciate che riflettono questo sole morente . E' un gioco di luci stupendo, irreale ,dove la soglia del bello e' tale da superare il possibile e il credibile. Si fatica a pensare di vivere qualcosa di reale , ma che puntualmente si ripete nei mesi autunnali, che fanno speciale questa parte di Liguria del Levante . Sul molo del porticciolo le coppie si stringono, si abbracciando ; e'un modo per condividere, fissare dentro quello che si vede, sentirsi vivi , ancorati ad un mondo reale .

La televisione mi tempesta di cattive notizie , ma ormai penso all' amore che riaffiora rassicurante : le mani si toccano, le labbra si incontrano, gli occhi si parlano . Laggiu' oltre i confini dell'orizzonte il mondo svolge le sue tragedie , tesse la sua storia. Ma il mondo ogni tanto si ferma li' sul molo ,bloccato dall'abbraccio di due ragazzi che si amano e si scoprono, dall'abbraccio di due vecchi che si conoscono e riconfermano la loro fiducia .

Il sole finisce la sua corsa e chiude questo giorno pieno di sole e di luce. Una barca taglia un mare blu profondo e si affretta in porto. Tutto rimanda al domani , alla prossima volta , al prossimo tramonto, al prossimo rintocco all'uscio della coscienza : che mondo bussa alla porta ?

Non lo so carissimo Antonio, ma spero con tutto il cuore di donna e di madre che possa essere migliore, per vivere in un mondo dove l'onestà, l'umanità, e il valore delle cose piccole, che sai benissimo che piccole non sono, ti riporti all'inizio dove tutto comincia e tutto finisce, nell'amore dei tuoi e nel bene che  vuoi dare.

Grazie ad Antonio e grazie a Voi .
Alla prossima 

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